Perché il pollo più consumato si chiama “broiler”?

Questo termine, ormai prettamente di uso commerciale, indica tutti quei polli selezionati geneticamente dall’uomo per poterne consumare la carne. Al giorno d’oggi questo tipo di animale avicolo rappresenta quasi totalmente la sua presenza negli allevamenti, italiani e internazionali.
Di prassi, i polli broiler sono a rapido accrescimento, il risultato di intense selezioni genetiche, avviate più di cinquant’anni fa, per poter soddisfare l’incredibile crescita della richiesta di questo prodotto dal mercato. Questo aumento di domanda, quasi incontrollato, ha portato molte aziende di allevamento a velocizzare lo sviluppo fisico degli animali per poter offrire sul mercato il prodotto molto prima. Si è avuta un’incredibile accelerazione per allevare sempre più polli, di maggiori dimensioni e in spazi sempre più stretti (i tipici e diffusi “allevamenti intensivi”); tutto questo a un prezzo sempre più ridotto e, quindi, per favorire la marginalità si doveva insistere sulla quantità. In questi cinquant’anni il tasso di crescita giornaliero di questo tipo di pollo è stato di oltre il 400%, fino ad arrivare ad allevare oggi più di 40 miliardi di polli in tutto il mondo.
Il pollo broiler a rapido accrescimento è un animale nato essenzialmente per soddisfare le esigenze alimentari umane, trascurando quasi totalmente il suo diritto di avere una vita almeno dignitosa, invece di giorni di piena sofferenza e di crudeltà subite. Ecco perché una piccola percentuale di imprenditori, noi compresi, ha deciso di rinunciare alle lusinghe del guadagno per mantenere integri la propria filosofia aziendale e i propri valori personali; è vero e ovvio che un allevamento ha come principale fine il business, ma ci sono tanti modi per allevare dei polli e la nostra scelta è stata quella di creare e di garantire misure adeguate per il benessere degli animali senza provocare dolore e sofferenze. Noi vogliamo che i nostri polli vivano più a lungo, abbiano un’esistenza degna e più serena possibile, perché anche loro hanno diritto assolutamente alla Vita.